Sulla dieta vegetariana regna un po’ di confusione, in quanto si è instaurata una sorta di guerra tra chi è favorevole e chi contrario.
Si sa che in guerra tutto è lecito, e le due parti non si risparmiano certo colpi bassi a vicenda.
I detrattori oltre ogni modo della dieta vegetariana sostengono prima di tutto che la dieta vegetariana, se seguita per lunghi periodi, porti ad importanti carenze alimentari.
In secondo luogo portano come esempio che nessun campione olimpico di discipline di resistenza o di forza sia mai stato vegetariano.
In terzo luogo sostengono che sia innaturale cibarsi in grandi quantità di cibi come germogli di soia o alghe per far fronte a carenze alimentari.
Questi cibi non erano certo disponibili per i nostri antenati, ed utilizzarli è ancor più una forzatura innaturale rispetto al cibarsi di carne.
I vegetariani oltre maniera sostengono prima di tutto come la carne sia causa della maggior parte delle malattie delle società sviluppate (obesità, cancro, malattie cardiovascolari, ecc).
Inoltre campioni olimpici vegetariani ce ne sarebbero stati, basti pensare a Carl Lewis.
Infine è dimostrato come i vegetariani abbiano una speranza di vita media più alta rispetto a chi consuma carne.
La verità sta... da nessuna delle due parti!
Ogni dieta, anche quella che fa uso di carne, se è sbilanciata può portare a carenze alimentari.
La dieta ovo-latto-vegetariana in linea di massima non presenta nessuna carenza particolare rispetto ad una dieta con presenza di carne e pesce.
Quando si parla invece di dieta vegana, che cioè non permette né latte né uova, le cose si fanno più complesse.
Con la dieta vegana si dovrà stare infatti maniacalmente attenti ad integrare diversi alimenti, come la vitamina B12 ed il ferro, che in caso contrario rischiano di essere carenti.
Per integrare tali nutrienti si potrà optare per appositi integratori acquistabili in farmacia o per la sapiente introduzione di cibi che ne sono ricchi nella dieta.
Quindi la dieta vegana è consigliabile solo a chi è veramente ferrato e documentato in campo alimentare.
Non sono accertati casi di campioni olimpici di discipline di forza o resistenza che fossero vegetariani quando hanno vinto il titolo.
L’equivoco nasce proprio da qui, in quanto sono diversi i campioni olimpici che sono diventati vegetariani, ma ciò è avvenuto dopo i loro successi.
Il problema principale è probabilmente che uno sportivo professionista necessità di una quantità di proteine, ferro, ed altri nutrienti tipici della carne di molto superiore alla media.
Non è però detto che essi non potrebbero essere introdotti con l’alimentazione vegetariana.
Sarebbe solo molto più complesso e laborioso poterlo fare, quasi al limite della praticabilità.
E’ da sfatare che non mangiare carne allunghi la speranza di vita.
O meglio, è vero che i vegetariani vivono di più, ma probabilmente non perché non mangiano carne.
E’ infatti caso comune che un vegetariano sia più attento al suo stile di vita, ad esempio a non fumare, a non bere, a prendersi cura del proprio corpo, ecc.
La maggiore aspettativa di vita di un vegetariano probabilmente risiede proprio nell’insieme dei suoi comportamenti, e non è imputabile al mancato consumo di carne.
La dieta ovo-latto-vegetariana è una dieta che se effettuata da persone con discrete nozioni sull’alimentazione non provoca nessun problema fisico né carenze alimentari.
Dall’altro lato, una dieta onnivora che prevede anche carne e pesce, se opportunamente variata e bilanciata, non è meno salutare rispetto ad una dieta vegetariana.